Il senso della vita in una breve parabola

Mentre sorvolavo l'oceano vasto e infinito, mi meravigliavo della bellezza delle onde colorate dal sole. La distesa d'acqua si estendeva fino all'orizzonte, una danza ipnotica di luce e movimento. Ma ciò che ha veramente catturato la mia attenzione è stata la moltitudine di esseri umani che nuotavano contro la marea.

Dal mio punto di osservazione nel cielo, li ho visti lottare, ogni bracciata una battaglia contro la corrente implacabile. Nuotavano con determinazione, i loro volti incisi con fermezza, ma c'era un senso palpabile di stanchezza tra loro.

Incuriosito e divertito, li chiamai, la mia voce rimbombava nell'aria. Guardate in alto! C'è una via più facile!". Ma le mie parole furono inghiottite dal vento, inascoltate e inosservate da quelli che stavano sotto.

Deciso ad attirare la loro attenzione, cominciai a lanciare sassolini nell'acqua. I piccoli schizzi furono accolti con irritazione piuttosto che con consapevolezza. Allora ho raccolto sassi più grandi, sperando che il disturbo maggiore li facesse fermare e alzare lo sguardo.

Ma invece di risvegliarli, i sassi non hanno fatto altro che aumentare la loro lotta. Sembravano infastiditi, persino arrabbiati, e ogni impatto non faceva che intensificare la loro determinazione a nuotare più forte. Alcuni iniziarono a curare le ferite, indossando le loro lotte come identità, vedendosi come vittime di una forza invisibile.

Apparvero dei neonati, con gli occhi spalancati dall'innocenza, che si unirono rapidamente alla folla. Imitavano le azioni di coloro che li circondavano, ignari dell'esistenza di un percorso diverso.

Ogni tanto, un nuotatore raggiungeva un punto di stanchezza e si arrendeva. In quel momento di abbandono, la marea cambiava per loro. Non combattendo più, iniziavano a galleggiare, trasportati dolcemente dalla corrente nella direzione opposta.

Questi individui formavano gruppi più piccoli, allontanandosi dalla massa. Non risuonavano più con la folla più grande, la cui attenzione rimaneva concentrata sulla lotta incessante contro la marea. Invece, questi gruppi più piccoli trascorrevano il loro tempo riflettendo, comprendendo e abbracciando il flusso della vita.

Mentre galleggiavano e riflettevano, all'orizzonte cominciò ad emergere un'isola, prima nascosta alla vista. Rivolgendosi nella direzione giusta, ora potevano vedere ciò che prima era invisibile per loro.

L'isola rappresentava il loro vero io, lo scopo della loro vita. Eccitati e motivati, iniziarono a nuotare verso di essa, le loro bracciate ora in armonia con la corrente di sostegno.

Con la marea che aiutava il loro viaggio, nuotavano senza sforzo, nel flusso della vita. Le lotte del passato sembravano ricordi lontani, sostituiti da un senso di scopo e di direzione.

Io li osservavo dall'alto, con il cuore gonfio di orgoglio. Vedendoli abbracciare la loro vera strada, ho alzato il pollice, un gesto di congratulazioni e incoraggiamento.

Quando si avvicinarono all'isola, le onde si trasformarono in una forza potente ma delicata, che li spinse in avanti. Cominciarono a surfare sulla cresta delle onde, cavalcando con gioia ed euforia verso il loro destino.

Il viaggio li aveva trasformati. Ciò che era iniziato come una lotta contro la marea era diventato una danza armoniosa con essa. Avevano trovato il loro vero io, il loro scopo e il significato della vita.